Moderna architettura immersa nel verde, al Lido di Spina, tra la pineta litoranea e la spiaggia, realizzata agli inizi degli anni Settanta dall’architetto e designer Nanda Vigo, per volontà del maestro Remo Brindisi.
Inaugurata e aperta al pubblico nel 1973, con il nome di Museo Alternativo Remo Brindisi, la struttura si articolava in due funzioni distinte: abitazione per le vacanze estive e museo per accogliere la preziosa collezione appartenuta al maestro Brindisi.
Un edificio particolarissimo caratterizzato da un grande cilindro centrale che collega i diversi piani, dove sono collocati gli spazi abitativi, quelli di studio e quelli espositivi.
Una casa, impreziosita da una bellissima scala elicoidale con pedata ampia e corrimano in acciaio.
Si tratta di un esperimento complesso, di abitazione, laboratorio, ma soprattutto di uno spazio culturale sperimentale nato con l’intento di definire un rapporto diretto tra le arti visive, dall’architettura al design, dalla pittura alla scultura.
Un’architettura che rivela la sua anima spazialista nelle pareti bianche o trasparenti, negli specchi e nelle luci al neon che smaterializzano gli spazi dando a chi si trova all’interno della villa la sensazione di una diversa dimensione.
L’idea di un Museo Alternativo è nata da una prima esigenza di raccogliere le numerose opere d’arte che Brindisi possedeva. Lui visse accanto a uomini straordinari, grandi amatori d’arte. L’amicizia tra Brindisi e questi professionisti gli consentì di vivere un po’ della loro avventura e di entrare in possesso di diverse opere di artisti che riteneva interessanti.
Lui aveva in testa l’idea di come sistemare la collezione e fece una descrizione analitica del materiale che possedeva a Nanda Vigo. L’edificio doveva assolvere a diverse funzioni: doveva essere un museo e anche una casa estiva per la famiglia.
La costruzione iniziò nel 1971 e dopo quasi tre anni (nel settembre 1973) il museo fu ufficialmente aperto.
Le opere collocate nel museo vanno da Medardo Rosso a Modigliani fino ai giorni nostri. Ciò è stato fatto senza seguire criteri cronologici o gerarchici, ma secondo una concezione democratica basata sull’inserimento delle singole opere nel loro contesto estetico – architettonico più congeniale.
Ciò era una delle esigenze primarie del museo alternativo: l’integrazione di tutti i suoi elementi, architettonici, plastici, grafici, di arredamento e così via, in un unico linguaggio che sia in grado di offrire una visione globale della nostra epoca.
Ogni parte della casa è un incontro vivo tra fruitori e opera d’arte. La cucina e il bar sono luoghi che dimostrano come si possa vivere accanto ad opere d’arte. L’opera d’arte è un elemento importante della nostra esistenza come la struttura architettonica, l’arredamento e l’utensileria.
Modern architecture surrounded by greenery in Lido di Spina between the coastal pinewood and the beach. It was built in the early seventies by architect and designer Nanda Vigo by the will of Master Remo Brindisi.When the building was inaugurated and opened to the public in 1973 under the name of Alternative Museum Remo Brindisi, it was divided into two distinct functions: a summer residence and a museum to house Remo Brindisi’s precious collection.
A very peculiar construction characterized by a big central cylinder that connects the different floors where the living as well as the study and exhibition areas are placed.
The house is adorned with a beautiful spiral stair with wide treads and a steel handrail.
It is a complex experiment, a dwelling – lab, but above all an experimental cultural space created with the intention to establish a direct relationship between the visual arts, from architecture to design, from painting to sculpture.
However the construction reveals its “spatial” soul in its white or transparent walls, in the mirrors and neon lights that dematerialize the space, giving to those who are inside the villa the feeling of a different dimension.
The idea of an “Alternative Museum” was born from a first need to gather the numerous works of art that Brindisi possessed. He lived close to extraordinary men, great art lovers. So the friendship between Brindisi and these professionals allowed him to live a little of their adventure and get hold of several works by artists he considered interesting.
Construction started in 1971 and after almost three years (in September 1973) the museum was officially opened.
The works located in the Museum ranging from Medardo Rosso to Modigliani to the present day. The location was done without following chronological or hierarchical criteria, but according to a democratic conception based on the inclusion of individual works in the aesthetic and more congenial surroundings.
This was also one of the primary needs of the Alternative Museum: the integration of all its elements, architectural, plastic, graphics, furniture and so on, in a single language that is able to offer a global vision of our era.
Each part of the house is a living encounter between users and artwork. The kitchen and the bar are an example of how we can live next to works of art. The work of art is an important element of our existence, such as the architecture, the furniture and tools.