La scala è elemento fondamentale dell’architettura non solo dal punto di vista strutturale, ma principalmente compositivo. Ha un andamento curvilineo, sottolineato dall’originale corrimano in acciaio ideato da Nanda Vigo. Essa richiama l’interno del Museo Guggenheim di New York.
Percorso il primo tratto di scala, si accede sulla destra ad un piccolo vano che a sua volta introduce ad un corridoio ad andamento circolare. Qui troviamo molti quadri, alcuni di questi appesi da Brindisi senza precisi criteri di uniformità stilistica e di tendenza.
Si tratta di opere di artisti italiani risalenti al secondo dopoguerra. Sono per lo più riferite al periodo spazialista – nucleare, un movimento che ha accomunato artisti come Lucio Fontana, Gianni Dova, Roberto Crippa, Cesare Peverelli e ecc. Il movimento era all’insegna di un’idea dell’arte libera, non “formalista”, ancorata alla realtà “fisica”.
The staircase is a pivotal architectural element, not only structural but also compositive. It has got a curvilinear movement, underlined by the steel handrail designed by Nanda Vigo. It reminds one the interior of the Guggenheim Museum in New York.
At the end of the first flight of the stairs there is a small room on the right that leads to a circular corridor. Here there are a lot of paintings, a few of these hung by Mr. Brindisi with no particular order of tendency or style. These are works by Italian painters dating back to the years following World War II. They relate for the most part to the Spatialist – Nuclear movement and its years, a movement shared by artists like Lucio Fontana, Gianni Dova, Roberto Crippa, Cesare Peverelli and etc. The movement was for a free, not formalist art chained to physical reality.
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